I caucus democratici del Nevada e le primarie repubblicane del South Carolina chiariscono ulteriormente il quadro, ma indicano anche che la campagna per la scelta dei due candidati alla Presidenza sarà lunga e incerta. Vincono Hillary Clinton e Donald Trump; abbandona mestamente la scena Jeb Bush; tra i repubblicani, la corsa si fa a tre, con i giovani senatori Marco Rubio e Ted Cruz a sfidare Trump. Il successo di quest’ultimo sgombra definitivamente il campo dai dubbi che ancora persistevano sulla sua capacità di tramutare la popolarità mediatica in successo elettorale, i sondaggi in voti. Trump – per quanto provocatorio, volgare, misogino e razzista – è oggi il favorito dentro il suo partito. A dispetto di tutto, il suo essere politicamente scorretto in modo ostentato e orgoglioso non nuoce alla sua popolarità, ma anzi la alimenta e consolida… continua a leggere
(Il Messaggero)