Destrutturalisti

Il dibattito su violenza/nonviolenza appare assurdo. Messa così, con lo spiritualismo metafisico che dovrebbe coprire il ‘vero’ del mondo che attraversiamo tutti i giorni, è anche un imbroglio. Chi pone ai movimenti il nodo della ‘violenza’, non esclude invece la mediazione e l’accordo con chi la guerra, anzi le guerre, con bombardieri, missili, soldati e morti le ha fatte e le farà.”
“Quella che Pisanu chiama la ‘violenza politica’, aiutato nel concetto anche da dibattiti come questo, in realtà sono le pratiche di illegalità diffusa, o ‘nuova legalità dal basso’, di disobbedienza e azione diretta, di boicottaggio, che sono parte fondamentale dello spirito costituente del movimento che contesta la legittimità dell’Impero, in ogni parte del globo. Quindi pare molto più sensato ed utile a tutti mettersi insieme, con pratiche e culture diverse, con ruoli anche diversi, magari uno con il casco e l’altro con una tessera da parlamentare, e provare a produrre un unico ‘linguaggio’, temporaneo, che destrutturi il potere, lo metta in difficoltà, allarghi i comportamenti di diserzione alla guerra, interna ed esterna, colleghi mille forme di sciopero sociale e resistenza”.
Così scrive Luca Casarini, leader dei disobbedienti.
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