Di questi tempi in Italia è tutto un fuggi fuggi. Via dall’Iraq subito, grida una parte della sinistra. Via il Perugia dal campionato, minaccia il vulcanico presidente Gaucci. Non si può restare in Iraq in queste condizioni, e chissene frega dei tentativi di riportare tutto sotto il controllo dell’Onu, tanto anche la scadenza del 30 giugno è “inutile”. E come si fa a partecipare a un campionato falsato dagli errori arbitrali? Meglio lasciar stare e andare a giocare qualche bella amichevole. A ben vedere i due casi non sono così diversi. Di fronte a un’ingiustizia subita (si tratti della guerra unilaterale o degli errori arbitrali) si smette di giocare, si abbandona il campo e si torna a casa. A noi non è mai parsa una grande idea. L’esito è comunque la sconfitta e se proprio dobbiamo perdere, almeno vorremmo provare a giocarcela, che alla fine la palla è rotonda e non si sa mai. Anche perché, a vedere com’è finita con il Perugia, con Gaucci che l’ha dovuto far giocare lo stesso, si rischia davvero di perdere la faccia. Finché si tratta della sua, poco male. Ma alla faccia della sinistra noi ci terremmo.