Sabotatori

Quando leggerete queste righe i seggi delle elezioni europee saranno chiusi da alcune ore, e saranno aperti i gironi dei campionati europei. Nelle le successive due settimane cambieranno un po’ di cose: l’asse franco-tedesco sarà, né più né meno, l’asse del Male, l’Inghilterra non sarà il paese euroatlantico del new labour, ma la perfida Albione, la Spagna un pericoloso outsider e così via. Siamo certi che nel momento cruciale per le sorti della nazione (e della nazionale) il paese ritroverà la necessaria unità, e che tutti saranno pronti a sventare l’oscura trama tesa a privare gli azzurri della vittoria che altrimenti, è evidente, non potrà non arridere ai nostri ragazzi. Chi pensa che questa sia retorica patriottarda e fuori del tempo non ha mai completato un album Panini e non merita risposta. Il titolo europeo manca in bacheca da trentasei anni, è ora di dare una spolverata alla sala trofei. Alcuni qui hanno pubblicamente preso le distanze dalle scelte di Trapattoni: riteniamo che si tratti di dichiarazioni intempestive e sbagliate; non è il momento di ritagliarsi ruoli critici, ma di lavorare insieme al raggiungimento dell’obiettivo comune. Per processi e rese dei conti ci sarà tempo dopo, e sappiano i disfattisti e i sabotatori che non ci sarà posto per loro sul (l’eventuale) carro del vincitore. Questo pensiamo e questo abbiamo scritto, ma se il Trap si azzarda ancora a non schierare Gattuso andremo personalmente in Portogallo a cercarlo con gli scarponi chiodati.