Quale che sia l’esito della crisi del governo e della maggioranza, certo è che il centrosinistra fermo non può stare. Forza Italia e la Casa delle libertà viaggiano verso il minimo storico, i loro elettori sono scontenti e se un nuovo scatto del premier non riuscirà a risvegliarli, anche con la loro semplice astensione consegneranno la maggioranza dei voti alla Grande alleanza democratica.
Il centrosinistra è arrivato sino a quella linea di confine che lo separa dagli incerti e dai delusi del sogno berlusconiano. Ora può solo indietreggiare o avanzare, può richiudersi nelle antiche parole d’ordine, preoccupandosi esclusivamente di serrare i propri ranghi, oppure può varcare quel confine e conquistare, per la prima volta nella storia, il consenso della maggioranza degli italiani.
Alle prossime elezioni regionali si giocherà dunque la partita del governo. Come elettori del centrosinistra, facciamo appello ai dirigenti dei partiti e a Romano Prodi perché a quell’appuntamento non arrivino ancora una volta in ritardo, facciamo appello a loro perché la Lista Unitaria sia presente come tale in tutte le regioni italiane.
La lista Uniti nell’Ulivo rappresenta l’ultimo e più coerente sforzo di chiudere l’interminabile transizione italiana. Il tentativo di ridare alla crisi del paese una guida politica, democraticamente legittimata e dotata della forza necessaria ad affrontarne i nodi strutturali. Lasciare abortire questo tentativo significa, semplicemente, lasciare campo libero a tutte quelle forze ansiose di ripercorrere all’indietro quel faticoso cammino.
Dinanzi alle discussioni interne al centrosinistra sull’opportunità di presentare la lista unitaria in sette regioni sì e sette no, viene da chiedersi se tutti abbiano riflettuto su quale sarebbe il messaggio e il senso di una simile scelta. Se si siano chiesti quale credibilità avrebbe una forza di governo che si presentasse soltanto dinanzi alla metà del paese, quasi fosse una sorta di lega ulivista, una lista unitaria padana. Un partito-ossimoro, una forza che si proclama il nuovo centro motore della coalizione, garanzia della sua unità e della sua carica di innovazione, ma incapace persino di presentarsi con il suo simbolo davanti a tutto il paese.
Arrivato alla linea di confine che lo separa dal consenso della maggioranza degli italiani, dinanzi alla reale possibilità di conquistare per la prima volta nella storia d’Italia il voto della maggioranza assoluta degli elettori, crediamo che per il centrosinistra sia arrivato il momento di fare appello a tutte le sue forze, prendere la rincorsa e fare quel salto di qualità che il paese si attende. Ed è con questo spirito che invitiamo tutti i lettori a mobilitarsi, a sottoscrivere e a diffondere.