I rischi dell’abitudine

Elisabetta Gardini, portavoce di Fi, dice che lo clonerebbe. Per Claudio Scajola, di nuovo ascoltato consigliere del principe, è geniale e di individui come lui ne nascono due in un secolo. Umberto Scapagnini, suo medico personale ammette che ha una tempra da ultracentenario. Anzi, «se c’è uno che può essere predisposto per l’immortalità, sotto il profilo immunologico, quello è Berlusconi». Stefania Prestigiacomo ne è incantata: «Berlusconi ha qualcosa di più. È straordinario».
I quattro – ma ci sarebbe anche una solare Iva Zanicchi che si sbilancia in un «capisco che una donna si possa innamorare di lui» – hanno confessato l’infatuazione a Claudio Sabelli Fioretti. E’ lui che ogni settimana intervista, per il Magazine del Corsera, personaggi più o meno conosciuti ai quali chiede – se sono di fede governativa e sufficientemente intimi – notizie su quel genio del loro amico. Spesso una divertita e divertente recita a soggetto dove il giornalista ride un po’ sotto i baffi, e loro, seri e sinceri, spiegano che Berlusconi i miracoli li fa davvero, anche senza cacciavite in mano.
Solo che noi – da estimatori senza se e senza ma di Sabelli – ci permettiamo di registrare un pericolo: non è che, a forza di scherzarci su, finiremo tutti per abituarci a questo culto della personalità in versione brianzola?