Ma non appena ebbi acquistato alcune nozioni generali di ordine fisico e, mettendole alla prova in diversi problemi particolari, ebbi rilevato fino a qual punto potevano portare, e quanto differivano dai principi di cui ci si è serviti sinora, ho creduto di non poterle tenere nascoste senza peccare gravemente contro quella legge che ci impone di promuovere, per quanto sta in noi, il bene generale di tutti gli uomini. Esse, infatti, mi hanno mostrato che è possibile giungere a cognizioni utilissime alla vita e che, al posto di quella filosofia speculativa che si insegna nelle scuole, se ne può trovare una pratica mediante la quale, conoscendo la forza e le azioni del fuoco, dell’acqua e dell’aria, degli astri, dei cieli e di tutti gli altri corpi che ci circondano, così distintamente come conosciamo le tecniche dei nostri artigiani, noi potremmo servircene nello stesso modo per tutti gli usi a cui si adattano, rendendoci così quasi signori e possessori della natura. E la cosa non merita di essere desiderata soltanto per l’invenzione di un’infinità di artifici che, senza nessuna fatica, ci farebbero godere dei frutti della terra e di tutti i vantaggi che se ne possono trarre, ma principalmente per la conservazione della salute che, senza dubbio, è il primo bene e il fondamento di tutti gli altri beni di questa vita.
(René Descartes, Discorso sul metodo)
a cura di Massimo Adinolfi