Il nuovo programma della De Filippi, “Vero amore”, si segnala per la totale mancanza di originalità. Non per niente ha lo stesso titolo di una canzone (l’unica canzone) dei “Ragazzi Italiani”. La trasmissione avrebbe dovuto riprendere il format di un reality americano, Tempation Island, in cui la fedeltà di alcune coppie viene messa alla prova dalla presenza su un’isola deserta di un numero pericoloso di affascinanti single. La De Filippi, però, aveva tenuto subito a non illuderci troppo, precisando che il suo reality sarebbe stato solo una pallida copia dell’originale, a cominciare dall’isola, di cui in effetti non c’è traccia. E anche durante la trasmissione ha più volte (inutilmente) cercato di spiegare come gli aitanti single non fossero lì per minare la felicità delle coppie. Ma noi eravamo sedute davanti alla tv per vedere un reality in piena regola e non rimaneva che sperare fosse lei a sbagliarsi. Su un’altra cosa però speravamo di sbagliarci noi, e precisamente quando abbiamo avvertito distintamente l’inquietante presenza dei grandi classici di tutte le sue trasmissioni. Non mancava proprio nessuno degli ingredienti essenziali. Lo studio era del tutto simile a quello di Amici, tanto che per un attimo abbiamo temuto ci fosse anche lo stesso pubblico parlante. I protagonisti sembravano appena scesi dal trono di “Uomini e Donne” e alcuni lo erano davvero (una delle coppie e qualche single erano vecchie conoscenze del gioco dei tronisti). Per non parlare dei filmati delle “esterne”, che avrebbero potuto tranquillamente essere stati riciclati da quelli usati nel programma pomeridiano. E poi c’era lei, Maria, pronta a raccontare ogni storia con il solito tono asciutto e l’indistruttibile capacità di mediazione lungamente collaudati a “C’è posta per te”. Infine, non mancava neanche la cattiva abitudine di sforare ben oltre mezzanotte (e ben oltre la pazienza dei telespettatori). Da questi brevi cenni dovreste dunque avere un’idea abbastanza precisa del programma. Certo, però, se l’avessero chiamato “Uomini e Donne di sera” ci avrebbero semplificato il compito.