L’Armani Jeans Milano e la Climamio Bologna si stanno disputando in questi giorni lo scudetto del basket. Martedì si gioca gara 3 sulla situazione di 1-1, si va al meglio delle cinque partite. Sai la novità, verrebbe da dire a chi segue il basket saltuariamente: le città di Milano e di Bologna insieme si sono aggiudicate più della metà dei campionati fin qui disputati (48 su 83 per la precisione). Ma a guardare da vicino si scopre una realtà un po’ diversa. Innanzitutto la Climamio è “l’altra Bologna”, la Fortitudo, la società meno titolata della città felsinea, un unico titolo vinto (nel 2000), che si ritrova da qualche anno sulle spalle tutto il peso del basket bolognese. La mitica Virtus, quindici campionati nel suo albo d’oro, è finita infatti nel purgatorio del campionato cadetto dopo la grave crisi societaria del 2003, rischiando anche di scomparire per sempre, e tornerà in serie A solo l’anno prossimo. Anche l’Olimpia Milano, la Juventus del basket con i suoi venticinque titoli, ha passato stagioni difficili. L’ultimo successo è del ‘96, targato Stefanel, ma era in tono minore rispetto ai formidabili anni ottanta. Da allora una serie di campionati di media classifica, e diversi passaggi di proprietà. L’ultimo solo dodici mesi fa, risolto con l’arrivo della sponsorizzazione di Giorgio Armani. Milano ha già fatto abbondantemente il proprio dovere arrivando fin qui, e il ruolo di favorita spetta alla Fortitudo, che però non è molto avvezza al ruolo, visto il suo agghiacciante record nelle finali (una vittoria su sette tentativi nell’ultimo decennio). E’ uno strano gioco delle parti, una nobile decaduta partita con poche ambizioni e che ha scoperto strada facendo di essere di nuovo forte, e un’outsider di lusso a cui il destino ha messo addosso le responsabilità di una grande. E’ quasi un peccato che ci possa essere gloria solo per una di loro.