Astronauti

Francesco Rutelli (Margherita), Marco Follini (Udc), Enrico Morando (Ds), Fausto Bertinotti (Rifondazione). Questi – citiamo a memoria, scusandoci se ne abbiamo dimenticato qualcuno, come sicuramente ci è capitato – gli esponenti più autorevoli del mondo politico che nelle ultime settimane hanno sentito il bisogno di chiarire, ora intervistati dal Corriere della sera ora dal Sole24ore (più raramente altrove), la differenza che passa tra chi fabbrica automobili e chi si limita a comprare e rivendere case. Notando con viva preoccupazione come il declino industriale dell’Italia sia illustrato dalle difficoltà dei primi e dal successo dei secondi. Tanto che se un astronauta in orbita per una decina d’anni rientrasse solo oggi sulla Terra e leggesse i giornali italiani di questi giorni, penserebbe che la bolla immobiliare sia nata non più di un paio di mesi fa. Ma le uniche novità di questi ultimi mesi non sono né la bolla immobiliare né la crisi della grande impresa. Le uniche novità sono la scalata alla Rcs da parte di Stefano Ricucci e la discesa degli immobiliaristi nel campo delle grandi partite bancarie, che tanto scalpore hanno destato nel salotto buono. Quel salotto in cui è bene mostrare di conoscere bene la differenza tra impresa produttiva e rendita parassitaria, come quella che passa tra servo encomio e codardo oltraggio.