David Boreanaz è conosciuto essenzialmente per aver interpretato Angel, il tormentato amore dell’ammazzavampiri Buffy. Un personaggio (un vampiro dotato di anima) che si è poi guadagnato un telefilm tutto per sé – Angel, per l’appunto – che in Italia va ancora in onda su Italia1. In America, però, il telefilm ha chiuso i battenti già da un po’ e Boreanaz è diventato il protagonista di una nuova serie, Bones, che la scorsa settimana per la sua prima puntata ha catturato dieci milioni di telespettatori. E che, insieme all’ottimo inizio della seconda stagione del Dr House, ha regalato alla Fox un martedì sera coi fiocchi, di quelli che non vedeva da quando nel 2001 lanciò 24.
Boreanaz dunque ha cambiato ruolo, e soprattutto genere, ma evidentemente non l’hanno avvertito, perché si fa una certa fatica a distinguerlo dal tizio che andava in giro a investigare su creature demoniache (se si esclude l’insignificante dettaglio delle sue occasionali trasformazioni in vampiro). Anche in Bones lo ritroviamo vestito di nero, con lo sguardo tormentato e l’espressione immobile. “Avere un’anima va di moda” diceva il suo personaggio. Avere un paio di espressioni a disposizione sarebbe auspicabile, aggiungeremmo noi. Non che il personaggio non cada a pennello anche per Bones, in cui Boreanaz è l’agente Booth dell’Fbi impegnato a tenere a bada la bizzosa antropologa con cui fa coppia, la cui personalità è peraltro la parte più interessante della storia. La dottoressa Brennan ha un’insolita familiarità con le persone ridotte a un mucchietto d’ossa, molto di più di quanta ne abbia per quelle in vita. Sa infatti ricostruire praticamente tutto partendo da pezzi di scheletro o frammenti di teschio, compresi hobby e cantanti preferiti della vittima. Detto questo, il pensiero ricorrente nel seguire la prima puntata è stato cercare di capire a quale telefilm si rifacesse questo o quell’altro particolare, che poi era anche la parte più impegnativa, vista la quantità di modelli spudoratamente saccheggiati. Bones, infatti, sembra un oculato collage di tutto ciò che va per la maggiore nelle serie televisive degli ultimi anni. Un tocco investigativo alla CSI, uno spiccato sesto senso alla Profiler, nonché il rapporto contrastato tra i due protagonisti – alla X-Files – con quel continuo tira e molla che ha fatto la felicità di quasi tutti i telefilm che conosciamo. Non erano passati neanche trenta minuti dall’inizio della prima puntata, infatti, che i due se le erano già cantate chiare, si erano pestati i piedi a vicenda e avevano fatto capire al pubblico l’essenziale: che tra i due, ovviamente, c’è attrazione.