Il problema, in senso assoluto, non sono tanto i mille euro per i nati in un arco temporale x. Anzi, elettoralmente potremmo pure giustificare la ratio del gettone populista. Il problema è un altro ed è relativo: in relazione a quale obiettivo il Governo adotta la misura? E poi, è adeguato il mezzo relativamente al raggiungimento di quell’obiettivo? Poniamo che lo scopo sia aiutare le famiglie che non ce la fanno. Ci dispiace, ma lo strumento è pessimo. Perché sarebbe più proficuo considerare il livello di reddito ed estendere l’assegno anche a chi ha un figlio, poniamo, di cinque anni. Magari con una modulazione diversa a seconda del numero di componenti. Supponiamo invece che l’obiettivo sia riempire le culle. Il disegno iniziale di dare il bonus soltanto ai già concepiti (o nati) all’epoca della Finanziaria sarebbe stato un rimborso a pie’ di lista che non avrebbe incentivato un fico secco. Invece, decidendo – forse – di pagare anche i nati nel 2006, il Governo dimostra di saper guardare al futuro. Detto questo però, la misura ci pare una truffa per quelle (pochissime) coppie che “massì, facciamone un altro”. Perché Berlusconi pensa sì ai Pampers Baby Dry e alla casa per quando le classi di ferro 2005 e 2006 si sposeranno, ma se ne fotte dello svezzamento.