Ma quando si tratta di dire quali altri gruppi sociali debbano sostituire i partiti politici come fattori della formazione della volontà dello Stato, appare subito il carattere assai problematico di tutta questa argomentazione diretta contro i partiti politici. […] L’ostilità alla formazione dei partiti, e quindi, in ultima analisi, alla democrazia, serve – consciamente o inconsciamente – a forze politiche che mirano al dominio assoluto degli interessi di un solo gruppo e che, nello stesso grado in cui non sono disposte a tener conto degli interessi opposti, cercano di dissimulare la vera natura degli interessi che esse difendono, sotto la qualifica di interesse collettivo «organico», «vero», «bene inteso».
(Hans Kelsen, Essenza e valore della democrazia)
a cura di Massimo Adinolfi