Bertinotti presidente

Cara Left Wing – Ma perché non riconoscere che Fausto Bertinotti non ha agito (come scrivete invece voi) solo per se stesso, pretendendo la presidenza della Camera (obiettivo dispiegato ai quattro venti da mesi e mesi)? E’ chiaro che ha agito anche per far crescere il proprio partito, già arrivato al 7 per cento al Senato, per costruire un punto di riferimento alle varie sinistre, comprese quelle che albergano tra i Ds; per costruire accanto al partito democratico, il partito degli ex comunisti; per dimostrare che senza buttare alle ortiche il nome si può andare al governo e addirittura impossessarsi della terza carica delle Repubblica; per testimoniare che si poteva fare a meno della svolta nominalistica di Occhetto. Una scelta preparata con l’adozione della non violenza, la polemica con staliniani e trotzkisti interni. Apparendo come colui che sa portare, togliattianamente, i sovversivi rossi dei centri sociali no global nell’alveo democratico e istituzionale. A me pare che sia andata così. O mi sbaglio?
Bruno Ugolini

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E’ andata esattamente così, fino al colloquio con Prodi. Quando Bertinotti lo ha minacciato di dargli l’appoggio esterno se non avesse ottenuto, per se stesso, la carica di presidente della Camera. Come motivazione ideale imprescindibile per decretare di fatto la morte del centrosinistra, onestamente, non ci pare il massimo.