E’ la fine del reality show come lo conosciamo. O, se vogliamo, la rivincita del reality come lo conoscevamo. Sta di fatto che la Fattoria è stata vinta da Rosario Rannisi. E se questo nome non vi dice niente non è per una vostra imperdonabile mancanza, ma per un bizzarro scherzo del destino, aiutato dal popolo con il televoto. Rosario Rannisi è uno sconosciuto. Lo era, almeno, prima di entrare nella Fattoria. Lo era nonostante avesse già partecipato a un reality show. E nemmeno a uno qualunque, ma al Grande Fratello, dove era passato talmente inosservato che per sottolineare la sua presenza incolore la Gialappa’s ne faceva un’imitazione in bianco e nero. Era entrato nella Fattoria quasi come diversivo, come simpatica parentesi folcloristica. L’intento era proprio quello di mettere uno sconosciuto fra i vip e vedere l’effetto che fa. Il primo reality che mischia i generi, che mescola le classi di appartenenza. Divertente per carità, purché poi si torni a giocare sul serio. Ed è stato questo il nostro grave errore di valutazione, lo stesso che hanno commesso anche i concorrenti (quelli famosi) della Fattoria. Perché se la Ricciarelli rimprovera alla Ingerman di non essere nessuno, scatena il sadico piacere del pubblico pagante che di certo non è disposto a perdonare a una showgirl di sentirsi qualcuno. Ma quando la stessa accusa viene rivolta al povero Rannisi, è evidente che non funziona più, perché nel suo caso è vero. E non solo è vero, ma è del tutto legittimo – agli occhi dello spettatore – che sia lì a giocarsela alla pari. Altro che lotta di classe. Rosario Rannisi è uno di loro, e non si può giocare contro il pubblico votante.
E’ con amarezza, dunque, che constatiamo come a sei anni dal primo reality prevalga ancora al televoto il voto di pancia, la logica del “noi contro loro”. Eppure pensavamo che nel tempo lo spettatore si fosse evoluto, che avesse acquistato il necessario senso dello spettacolo. C’erano stati anche dei segnali in questa direzione. Pensavamo che con la vittoria di Dolcenera a Music Farm fossero state vendicate tutte le Marina La Rosa dell’etere. Pensavamo non fosse più il tempo dei Flavio Montrucchio. Pensavamo che finalmente contasse il bel gioco. Invece no, forse erano solo schegge impazzite, erano elezioni regionali, erano exit poll sbagliati, chi lo sa. Ma è chiaro che per chiunque abbia a cuore l’autonomia dei reality dalle vecchie logiche del televoto c’è ancora molto da lavorare.