Avremmo voluto scrivere qui poche semplici righe cariche di indignazione. Avremmo voluto parlare dello scandalo del calcio e dell’ipocrisia di un dibattito divenuto in breve tempo surreale, quasi che il problema fossero le partite aggiustate da Moggi e non l’economia criminale – modello Parmalat – che puntualmente torna a emergere da ogni lato oramai da diversi anni a questa parte, ovunque si volga lo sguardo: industrie, banche, società di calcio. E che ogni volta, a forza, si torna a immergere in un mare di sciocchezze. Tutto questo a causa di un perverso intreccio al quale non sfuggono certo i grandi giornali che ne sono anzi espressione diretta, né le procure, né gli intellettuali, né i partiti. Avremmo voluto parlare delle “fratellanze siamesi” che hanno generato questo sistema e di tante altre cose, con tono grave e cuore pesante. Poi abbiamo letto la notizia di Beppe Grillo, che dopo lo scandalo del calcio ha deciso di organizzare a casa sua il tifo per il Ghana e pure una festa “afro-genovese” in caso di sconfitta della nostra nazionale. Colti da un atroce sospetto, abbiamo deciso di sostituire quella lunga riflessione con il seguente e assai più essenziale corsivo.
Forza Italia.