Cara Left Wing – Ho letto il fondo che Galli della Loggia ha dedicato al decesso del cattocomunismo (Corriere, 18 giugno 2006), nonché l’articolo che la Terza pagina di Left Wing ha dedicato al fondo di Galli della Loggia la settimana scorsa, ma c’è una cosa che non ho capito. Come mai adesso che, a detta dell’editorialista, i postcomunisti conoscono finalmente, anche loro, la svolta liberale (liberista, addirittura), l’illustre storico si fa venire una nostalgica lacrimuccia per il rustico comunismo che faceva il pieno di valori premoderni insieme al cattolicesimo, e invece di rallegarsi di una sinistra tutta moderna, trova che è soltanto conformista, mentre dei cattolici non dice che restano al di qua del guado della modernità, ma che sono impegnati nella nobile battaglia di una minoranza? Ma come capperi li vuole i postcomunisti, Ernesto Galli della Loggia?
Massimo Adinolfi