Visto che i mondiali si sono svolti in Germania, i tifosi di Zidane abbiano la pazienza di leggere, a parziale spiegazione del comportamento del loro beniamino, quanto scriveva Nietzsche nel Crepuscolo degli idoli: “Ricondurre qualche cosa di ignoto a qualche cosa di conosciuto alleggerisce, acquieta, appaga, infonde un senso di potenza (…) L’istinto causale è condizionato e stimolato dal sentimento della paura. Il «perché?» non deve tanto dare, se è possibile, la causa per se stessa, quanto piuttosto una determinata specie di causa”.
Ammettere che la testata dell’asso francese (l’accadimento) sia stata causata dagli insulti alle “sue donne” (schema conosciuto e appagante del tipo provocazione-reazione), alleggerisce – appunto – il senso di vertigine e il sentimento di paura che si prova nel vedere un campione stanchissimo che a fine match tira fuori dal pozzo dell’abisso istintuale una forza ancestrale, animalesca, inspiegata, in una parola irrazionale. Tutto qui. Senza nulla togliere alla componente squisitamente istintuale di Materazzi, va da sé.