E’ arrivato il giorno in cui la storia ci ha dato ragione. Il giorno in cui finalmente abbiamo saputo con certezza che tutto quello che abbiamo scritto negli ultimi anni non è solo il frutto della nostra maniacale ossessione, ma pura e incontrovertibile verità. Il giorno cioè in cui abbiamo avuto la prova ultima e definitiva che Aaron Sorkin è un genio. E’ anche – incidentalmente – un uomo inaffidabile, con una certa propensione all’uso delle droghe e una spiccata inclinazione ad andare fuori di testa. Ma è il solo sceneggiatore che riuscirebbe a tenerci incollate allo schermo trattando finanche del ciclo di vita delle formiche. E a farlo senza neppure ricorrere a espedienti come finti dinosauri, misteri irrisolti e scarpe con il tacco. Certo, lui di trucchi ne utilizza altri (come quello di infilare proprio lì, sul finale, dove sembra praticamente perfetta, la canzone che è praticamente perfetta), ma sono colpi ammessi dal regolamento: non valgono neppure un cartellino giallo.
Dunque, il momento in cui tutto ci è apparso finalmente chiaro è stato pochi giorni fa, quando abbiamo avuto modo di vedere la versione pre-air del pilot della sua nuova serie: “Studio 60 on the Sunset Strip”. Ora potrebbe sembrare assurdo, ma non era poi così scontato che ci piacesse. Se venite a sapere che l’uomo che ha reso “West Wing” quella meraviglia che è (non per nulla dà il nome a questa rubrica) adesso sta lavorando a un altro telefilm, le cui due star principali sono Bradley Whitford (che in “West Wing” interpreta il vostro personaggio preferito: Josh) e Matthew Perry (che in “Friends” interpreta il personaggio di gran lunga più bello: Chandler) la prima cosa che vi verrà in mente è che da quelle parti sanno come esaudire i desideri. E la seconda è che non potrà che finire per deludervi.
E invece “Studio 60” ha la stessa scrittura veloce, incalzante e spettacolare di “West Wing”, ha anche le sue corse per i corridoi e le buffe espressioni di Josh Lyman. In più ha la faccia di Matthew Perry. “Studio 60” ci accompagna dietro le quinte di uno show televisivo sul modello del “Saturday Night Live”, un programma che ha fatto la storia della televisione americana. Non sarà la stanza dei bottoni della Casa Bianca, ma ci si avvicina parecchio. “Studio 60” mette insieme due protagonisti principali come Matt e Danny (Perry e Whitford) che daranno del filo da torcere a tutte le coppie più celebri della tv, a cominciare da Joey e Chandler. “Studio 60” ci presenta Matt Albie come uno scrittore di eccezionale talento, lunatico, inaffidabile e con una certa tendenza ad abusare di antidolorifici, che è – se non l’aveste notato – una perfetta sintesi della personalità di Sorkin e delle passate disavventure di Perry: non ci vuole solo coraggio, ma una straordinaria faccia tosta. La puntata pilota di “Studio 60”, insomma, ci ha lasciate con una sola domanda irrisolta: potrà mantenere gli stessi livelli per un’intera stagione? Ma ci siamo ricordate anche che a suo tempo la produzione si era fatta la stessa domanda per “West Wing”.