Cara Left Wing – Oggi [martedì per chi legge] il ministro degli Esteri italiano era intervistato, sul primo quotidiano italiano, dal vicedirettore di detto quotidiano. L’intervista si apre, si chiude e si sviluppa attorno a un riportato del New York Times che sostiene (incredibile) che il ministro è “preoccupato e orgoglioso” della partenza dei soldati italiani verso il Libano. Mi e vi domando: che concetto ha di se stesso, della sua professione e dei suoi lettori un vicedirettore del primo quotidiano italiano che intervistando il ministro degli Esteri italiano ritiene di farsi spiegare il di lui stato d’animo da un giornale americano (non dispondendo evidentemente, nella sua posizione, di alcuna notizia di prima mano che non faccia il giro di un paio di oceani, né di alcuno strumento per procurarsela), e ritenendo altresì di aumentare l’autorevolezza, sua e dell’intervista, menzionando ripetutamente tale dettaglio?
Luca Poli