L’ allora arcivescovo di Genova Tarcisio Bertone qualche mese fa invitò il pubblico a disertare “La Scimmia”, uno spettacolo della regista cult Emma Dante in cui un attore completamente nudo – la scimmia, appunto – imitava un prete mangiando ostie come noccioline. “E’ un insulto ai simboli della religione cristiana”, disse, una cosa blasfema “al pari delle famose vignette”. La settimana scorsa la Deutch Oper ha preferito cancellare dal programma l’Idomeneo di Mozart per paura che qualche islamico non gradisse, in una delle scene, la testa mozzata di Maometto. Il classico conflitto – sia a Genova che a Berlino – tra libertà dell’artista di provocare (discussione e pensiero, ma anche pubblicità per sé) e difesa della sensibilità religiosa. Con una differenza sostanziale. A Genova non solo lo spettacolo fu messo in scena, ma la regista, forse in un gesto di ulteriore sfida (o forse no), invitò Bertone alla rappresentazione. Non credo dipenda dal fatto che in Italia si sia più coraggiosi.