L’ altra sera, nella striscia notturna de “La pupa e il secchione”, Silvia ed Elisa discutevano vivacemente di uomini, di come non siano mai soddisfatti e di come diventino insistenti qualora, dopo il servizio ordinario, non ottengano anche una prova d’amore supplementare. Prova la cui natura era filtrata dalle censure elettroniche, e che quindi anche noi lasceremo all’intuizione dei lettori. Silvia in particolare concludeva con profondo senso pratico: “Se mi sposa bene, se no nisba”.
Ho capito solo dopo alcuni giorni che le due ragazze, in realtà, stavano acutamente commentando le reazioni alla legge finanziaria di alcuni amanti confindustriali. Luca Cordero di Montezemolo, per esempio. Il quale, dopo avere ottenuto senza batter ciglio, in uno dei suoi più riusciti travestimenti – quello da presidente della Fiat – la mobilità lunga e un incentivo alle nuove immatricolazioni, ha passato la settimana a lamentare – con l’abito del presidente di Confindustria – la mancanza della prova d’amore supplementare da parte del Governo.
Prodi e Padoa-Schioppa però non possono lamentarsi. Come dimostra l’analisi di Silvia ed Elisa, infatti, il loro è un problema di ordinaria amministrazione, tra le maggioranze sexy.