L’école parishiltonienne

Kim Kardashian è una ventisettenne americana di ottima famiglia – il padre fece parte del dream team di avvocati che salvò O.J. Simpson dall’ergastolo – nota per la una propensione verso gli artisti della scena hip-hop e per essere una presenza fissa alle feste dello star system. Per la verità Miss Kardashian non è nota, tranne forse ai più attenti lettori della Page Six del New York Post, ma lo sarà presto, perché un video privato che la ritrae mentre fa sesso con il rapper Ray J minaccia di venire diffuso da un momento all’altro, e perché la Vivid Entertainment – la Fox del porno, per capirci – ha pagato un milione di dollari per acquistare il video in questione da una non meglio specificata terza parte.
Si potrebbe definire Kim Kardashian come una Paris Hilton minore – se solo esistesse un simile concetto – ma sarebbe un’imperdonabile superficialità. Paris Hilton è più o meno naturalmente alta, liscia, bionda e slanciata, con un seno elegantemente mignon. Aliena, insomma, al genere umano. Kim Kardashian, invece, nonostante il cognome da villain di Star Trek, appare decisamente più terrena. Anzi, limitandosi alla statura si potrebbe dire raso-terrena. Per il resto, la ragazza sfoggia un incarnato olivastro, lunghi capelli neri e profondi occhi scuri, e nei pochi spezzoni del video a oggi disponibili riempie un bikini Burberry con l’entusiasmo di una quarta misura. Quanto al comportamento sul set – per così dire – le due non potrebbero essere più distanti. Paris Hilton, come si è potuto verificare nell’indimenticato “One night in Paris”, fa sesso con lo stesso disattento distacco con il quale concede interviste. La sua capacità di fare un pompino senza spettinarsi, e senza mai smettere di essere Paris Hilton, non è descrivibile con parole. Miss Kardashian al contrario – a quanto si vede nel trailer del suo video – non solo partecipa con un certo entusiasmo all’evento, ma si rivolge al partner con le tipiche esclamazioni che si ritrovano negli altri titoli del catalogo Vivid. Per tacere della “Golden Shower” – pratica che gli adulti lettori di queste righe faranno la cortesia di tradursi da soli, ma per la quale consigliamo comunque un coprimaterasso in gomma – che si dice essere il pezzo forte del video. Più che una Paris Hilton minore, quindi, Kim Kardashian ha l’aria di un’aspirante valletta nostrana che abbia fatto le scuole giuste.
Quel che rileva delle capriole domestiche di Kim e di Ray J non sono tanto i protagonisti, entrambi poco conosciuti al pubblico potenziale, ma la modalità di diffusione. Fino ad oggi la storia dei video amatoriali su internet, da Pamela Anderson a Colin Farrel alla stessa Paris Hilton, ci aveva insegnato un ordine di eventi: prima il video appare su un sito per almeno qualche giorno, poi si diffonde in maniera virale col peer to peer, rendendo vani i tentativi di bloccare legalmente la circolazione, e da ultimo arriva il pratico dvd. Si poteva parafrasare la vecchia barzelletta sugli economisti di scuola monetarista – Professore guardi, c’è una banconota da dieci dollari per terra. Non è possibile, se ci fosse davvero qualcuno l’avrebbe già raccolta – e sostenere che non esiste, ad esempio, un video con Britney Spears e Kevin Federline, perché se ci fosse sarebbe già su Internet. In questo caso il video esiste – e qualcuno ha pagato salato per averlo – ma nessuno ha ancora potuto vederlo. La Vivid infatti si è aggiudicata il filmato e ha contemporaneamente preparato i dvd e creato un sito internet per far partire la distribuzione in entrambi i formati il 28 febbraio scorso, ma la consueta trafila legale ha rinviato tutto. E’ più che immaginabile che in realtà sia stato un gioco delle parti. Se paghi un milione di dollari per un video di sesso tra semisconosciuti, prima di venderlo hai bisogno che i protagonisti diventino conosciuti, e che il video sia un caso. E infatti in settimana Steven Hirsch, presidente della Vivid, ha annunciato che il 21 marzo il video sarà in distribuzione, denunce o no, e che ne sono già state ordinate centomila copie.
Kim Kardashian si è comportata secondo manuale. Da principio, mentre già i visitatori del sito “Kim Kardashian Superstar” potevano ammirare la perfezione della sua ceretta brasiliana, ha negato l’esistenza di qualunque video. Poi ha sguinzagliato gli avvocati. Nel frattempo, appariva scosciata sulla sua prima copertina e faceva da testimonial a una linea di abbigliamento street style. Per la collezione di impermeabili si aspetta l’autunno, e la diffusione del video.