Don’t rush down the aisle (non correre all’altare) sono le parole con le quali, a dare retta alle ricostruzioni dei tabloid, la regina Elisabetta ha espresso il suo autorevole consiglio al nipote dubbioso sul futuro della propria relazione. “Caution! Don’t rush down the aisle” dovrebbe essere scritto su un cartello, da collocarsi su tutte le navate d’Inghilterra, al pari di “Don’t lean out of the window” sui finestrini dei treni. E dovrebbe altresì venire insegnato fin dalla culla da ogni madre assennata a ogni figlia promettente. La caccia al miglior partito è uno sport di resistenza, oltre che altamente competitivo, e andare in fuga troppo presto può essere fatale. L’ex semisuocera della real coppia ha dato in questo un esempio da manuale, ma ciascuno ha da fare i conti anche con le proprie vocazioni, e il destino del cavallo paziente forse non è poi così invidiabile. Un saggio – seppure anonimo – “close friend” ha osservato sul Sunday Times che Kate e William si sono incontrati con cinque anni di anticipo. E sono in molti a ritenere, o magari a sperare, che la separazione non sia definitiva.
Insomma: l’inadeguata Camilla s’è presa le sue soddisfazioni sul lungo periodo. E da Will potremmo pure aspettarci un matrimonio riparatore – e che Her Majesty dichiari aperta la caccia tra le maestre d’asilo di buon pedigree. Per l’amore vero c’è sempre tempo, adesso è più urgente un erede al trono. Senza contare che Kate Middleton ha già un posto di rilievo nell’immaginario di Buckingham Palace. Incarna il modello più alto di ex fidanzata perfetta: un incubo per tutte le pretendenti al trono d’Inghilterra. Ma come recita la canzone, non si aggiusta il vetro rotto in due, e quella di Charles fu una lunga passione conculcata, non una relazione nata tra i banchi dell’università e giunta alla sua fine naturale col termine degli studi.
Lasceremmo pure da parte, tra le ragioni che si attribuiscono per la fine dell’idillio reale, l’insofferenza di Miss Middleton verso l’interesse della stampa. A parte la bizzarra pretesa di fidanzarsi con l’erede al trono senza che il fatto interessi la stampa locale, c’è quella storia della mamma di William che qualunque moderna aspirante principessa deve avere sentito raccontare, prima o poi. Kate, tra l’altro, è sempre sembrata una ragazza pratica e di solido buon senso – oltre che dalla piega impeccabile – e a mettere in crisi la relazione certamente non saranno state le insinuazioni del Daily Mail sullo sconto preteso per l’acquisto di una Audi – fabbrica di automobili fornitrice dei reali rampolli – su un paio di borse ricevute in omaggio, o le critiche per essere uscita da un club dall’ingresso principale, in favore di flash, invece che dall’uscita di servizio, e di essersi – che sfacciata! – addirittura rivolta ai paparazzi, peraltro con inappuntabile educazione.
La verità è che Kate la perfettina s’è macchiata di un’altra colpa, assai più grave. La ragazza, infatti, è oltremodo noiosa. Bella quanto basta per essere la fidanzata di uno studente popolare. Rassicurante a sufficienza da piacere a nonna, nonostante l’assenza di nobili natali. Ma con tutti i difetti delle ragazze da marito. Facile alle ripicche, alle minacce farlocche, persino a piccole, stizzite gelosie. Tanto che a fare traboccare il vaso sarebbe stata l’intenzione virile di William di passare più tempo a bere coi suoi commilitoni. Per diventare la regina d’Inghilterra, siamo seri, ci vuole un’altra flessibilità.
Ma la rottura della relazione tra Kate e William ci dice anche un’altra cosa. Monsignor Bagnasco se ne faccia una ragione: il matrimonio è un’istituzione superata. La misura dell’importanza di una relazione è data dal divorzio, ultimo rifugio della famiglia, degli affetti e del focolare domestico. Quella tra Kate e William è stata una relazione seria, e i due stanno divorziando, senza avere avuto bisogno di essere sposati prima. Certo non dovranno litigare per stabilire la proprietà di un servizio di stoviglie (benché possano farlo ugualmente), ma il tipo di comunicazione (una separazione amichevole) e la rilevanza dell’evento sono proprie dei divorzi tra celebrità. Infine, è necessario tirare fuori dal cassetto delle cose dismesse la vecchia maglietta scapestrata, quella in cui “le cattive ragazze vanno dappertutto”. Anche all’altare. Pare infatti non serva a nulla incipriarsi (letteralmente) il naso prima di ogni uscita pubblica e sorridere gratis ai fotografi in appostamento. Perché la più vicina a giuste nozze, nei tabloid di questa settimana, sembra proprio sia Kate Moss. L’altra Kate, quella cattiva. O forse è solo che anche la favola, ormai, per realizzarsi deve ammettere un principe men che azzurro. E consentirgli tutti gli stravizi.