L’ultima è stata la nave di Teseo. L’ultimo vascello sul quale Umberto Eco sia salpato. Era il novembre dello scorso anno, e Umberto Eco, insieme a molte altre illustri firme della casa editrice Bompiani decide di seguire Elisabetta Sgarbi via dal nuovo gruppo Mondadori-Rizzoli, guidato da Marina Berlusconi, e di fondare una nuova casa editrice. Lui la racconta così, ai giornali: «Elisabetta Sgarbi e Marina Berlusconi si sono incontrate per non capirsi». Forse, la più plastica rappresentazione della distanza insieme intellettuale ed estetica che un uomo come Umberto Eco avvertiva nei confronti del berlusconismo. Non era mica così ovvio, e forse un po’ c’entrava anche l’età. Tredici anni prima, nel 2002, al tempo di Nanni Moretti e dei girotondi, Eco aveva detto altro: che i girotondi, certo, servivano a «rianimare la sinistra», ma non sarebbero mai bastati a sconfiggere il Cavaliere… continua a leggere
(Il Mattino)