Questo primo rapporto pubblico degli apparati d’intelligence statunitensi sembra lasciare pochi dubbi sulla portata dell’ingerenza russa nell’ultima campagna elettorale per la Presidenza e il Congresso. Non vi sono prove di un’azione finalizzata a manipolare e contraffare direttamente il voto. Si afferma però che hackers riconducibili ai servizi russi abbiano violato gli account del comitato nazionale e di quelli locali del Partito Democratico, divulgando su appositi siti e via Wikileaks documenti riservati e in alcuni casi compromettenti con l’obiettivo di danneggiare Hillary Clinton e altri candidati democratici. Pur avendo penetrato anche la posta elettronica del comitato repubblicano, hanno invece deciso di non rendere pubblici i suoi documenti. L’obiettivo – dicono CIA, FBI e NSA (la National Security Agency che si occupa delle comunicazioni elettroniche) – era evidentemente quello di aiutare Donald Trump a conquistare la Presidenza… continua a leggere
(Il Mattino)