La prima cosa che ho pensato il giorno dopo la vittoria di Trump è stata: ma non aveva perso le primarie? Se seguite Scandal, avrete pensato la stessa cosa. Hollis Doyle, miliardario con nido di passerotti in luogo dei capelli e un approccio non proprio beneducato al mondo, nell’universo di Scandal era più Trump di Trump. Nel dibattito delle primarie con l’ex first lady che lo accusava d’essere un playboy misogino – «Ha portato sul suo aereo, per un weekend nella sua casa in montagna, tutte le spogliarelliste di un locale di New Orleans: non voglio immaginare che progetti avrebbe per Camp David» – ribatteva: «Un sacco somiglianti a quelli che avrebbe suo marito, direi». Alla richiesta d’un giornalista di rispondere a certe accuse di stupro, gongolava… continua a leggere
(IL magazine – Il Sole 24 Ore)