Il congresso si è già dimostrato capace di sterilizzare la scissione e tenere unito il Pd. A patto che nessuno prema il pulsante di autodistruzione. Un congresso vero, che vede competere gli esponenti più rappresentativi di tutte le principali tendenze all’interno del Partito democratico, che chiamerà a decidere prima tutti i suoi iscritti e poi tutti i suoi elettori, è indubbiamente una gran buona notizia non solo per il Pd, ma per l’intero sistema politico (che troppo pochi ne ha, semmai, di partiti democratici). Di questo dovrebbero dunque rallegrarsi tutti. Per la stessa ragione, però, tutti dovrebbero anche preoccuparsi, almeno un pochino, perché quello stesso meccanismo che oggi ha consentito di evitare in extremis il rischio di una deflagrazione, contenendo e probabilmente già cominciando a riassorbire nella dialettica congressuale gran parte della spinta centrifuga alimentata dalla scissione, contiene anche un punto debole… continua a leggere
(l’Unità)