Sono due egemoni, Stati Uniti e Germania, in fondo zoppi quelli rappresentati ieri da Donald Trump e Angela Merkel nel loro primo, atteso e, a quanto pare, piuttosto teso incontro. I primi, non solo vedono sempre più contestata la loro leadership globale ma, con Trump, paiono essi stessi voler scardinare l’ordine internazionale liberale che avevano contribuito a edificare e dal quale, oggi troppo spesso lo si dimentica, hanno tratto molteplici vantaggi. La Merkel si presenta come ultimo baluardo di tale ordine e dei processi d’integrazione globale che ne sono conseguiti, nei quali l’ iper-competitiva economia tedesca ha spesso eccelso. Berlino, però, fatica anche solo a guidare e tenere unito il sub-ordine regionale europeo, sfidato dal risorgere di nazionalismi spesso estremi e indebolito dalle carenze egemoniche della stessa Germania. Un leader, quello tedesco, che non dispone ancora di forza militare; e un leader che in più occasioni, si pensi alla crisi greca, ha rivelato una sconcertante miopia e una forte fragilità… continua a leggere
(Il Mattino)