Un giorno, nei libri di storia, i nostri nipoti leggeranno di quando, proprio mentre si scopriva che le prove di un’inchiesta contro i famigliari dell’allora capo del governo italiano erano state manipolate dalle autorità per incastrarlo, i dirigenti del suo partito lo accusavano di essere «divisivo». «E come si chiamava quel partito?», domanderanno i ragazzi, increduli. «Democratico», risponderà, non meno incredulo, il professore.