Lettera di risposta al nostro appello
Cara Left Wing,
accolgo l’appello dei giovani deputati del Partito democratico come una grande opportunità di incontro e se necessario scontro costruttivo sul tema del precariato in Italia e in particolare in Rai. Mi chiamo Maria Cristina Zoppa e come promotrice e attivista di un movimento di opinione prima (ivaparty) e come delegata sindacale e membro del direttivo del Partito democratico Rai dopo, ho partecipato attivamente, essendo soggetto direttamente coinvolto (programmista-regista Rai dal 2000), alla stesura del primo accordo sulle “finte partite iva in Rai” del 2014, firmandolo come delegata dopo cinque anni di lunga e dura trattativa.
Il ruolo del Partito democratico è stato fondamentale nel momento in cui la trattativa era bloccata da dinamiche interne del tutto inammissibili. Un’interrogazione parlamentare del partito in commissione di Vigilanza ha posto il problema delle maternità non riconosciute, della malattie ignorate, della mancanza di diritti minimi come mensa, viaggi prepagati per più di duemila lavoratori “atipici” in Rai, parte organica dell’azienda in media da più di un decennio (fino ad arrivare a 20-30 anni di lavoro continuativo ma considerato ancora “precario”). Dopo cinque anni di trattativa siamo arrivati alla regolamentazione “parziale” (per lo più passaggio a tempo determinato) per 170 lavoratori lasciando purtroppo tutti gli altri in balia di un’azienda che non riesce a “programmare” (eppure dovrebbe essere una sua vocazione a tutto tondo) un flusso regolare di forze e competenze in entrata e uscita, seguendo solo “palinsesti umani fatti di strutture piramidali e a volte bizzarre raccomandazioni” che creano solo “vuoti a perdere”.
Il tentativo di regolamentare “il mercato del lavoro” in Rai (spesso confuso con il “mercanteggiare” del lavoro) è stato spesso definito uno svuotare il mare con un cucchiaino. Eppure i ventotto bambini nati dopo il primo accordo “Atipici Rai” (che dovrebbero far riflettere su cosa veramente genera il Futuro del nostro paese, ovvero più certezze nel mondo del lavoro) segnano una strada che vorremmo ancora perseguire valorizzando due fronti: lavoro, diritti, competenze; azienda, stato e sindacati. Al Partito democratico il ruolo di riattivare canali virtuosi di discussione e leggi che possano favorire tali diritti, compreso quello della rappresentanza sindacale, unica delegata a stabilire patti seri e duraturi in qualsiasi azienda. Questo e molto di più mi aspetto dagli incontri di Tarquinia. Parliamone.
Maria Cristina Zoppa