Lettera di risposta al nostro appello
Cara Left Wing,
ho ventisei anni. Dai quattordici ai venti ho militato nel Partito democratico. Ho smesso di farlo attivamente per tanti motivi. Insieme a me, altri hanno smesso, e molti di più non si sono neanche avvicinati. Perché?
Se qualcuno mi fermasse per chiedermi quali sono i valori del centrosinistra avrei difficoltà a rispondere in modo chiaro e netto. Saprei dire quali dovrebbero essere, ma non sono certo che il centrosinistra li condivida o che sia in grado di stabilire i valori sui quali non è disponibile a mediare. Ritengo che il centrosinistra non abbia ancora ben chiaro quali siano i propri Principi e Valori, le conseguenti “battaglie” nelle quali si vuole identificare e costruire il proprio progetto politico. A questo si aggiunge che queste “battaglie” vanno portate avanti coerentemente ogni giorno dagli esponenti e dagli iscritti e non solo sbandierate in campagna elettorale.
Altresì il centrosinistra non ha saputo dare risposta al cambiamento sociale e culturale che è avvenuto negli ultimi due decenni. La sezione era un importante centro d’aggregazione, soprattutto culturale. Oggi hanno perso quel valore e non c’è stato nulla che abbia preso il loro posto, perdendo così quella funzione nelle comunità. È passata l’idea che un giovane cerca un partito solo se vuole avvicinarsi alla politica professionale, non perché luogo di condivisione e di crescita collettiva. Un partito che non sa leggere il cambiamento della propria comunità non potrà mai essere in grado di rappresentarla. In secondo luogo, le persone vogliono fare e vogliono veder fare. Da un politico si aspettano che faccia, che dimostri che sia in grado di cogliere i problemi, analizzarli, trovare una soluzione soddisfacente e si metta in prima persona a risolverli praticamente. I partiti hanno sempre espresso solo idee (vaghe, come già detto) e non hanno fatto proprie delle sfide locali portandole avanti in prima persona. Le prese di posizione pubbliche non bastano. È con l’esempio che si diventa agenti di cambiamento, non solo con le idee.
Questo e molto altro ha portato sempre di più la mia generazione ad allontanarsi dalla politica partitica: non solo non vi partecipano attivamente, ma si disinteressano completamente dai fenomeni politici. Anziché approfondire, si tende a diventare tuttologi scrollando i titoloni delle prime pagine dei giorni online, dei commenti sui social degli opinion leader (tra cui spiccano persone come Justin Bieber) o dalle chiacchiere da bar. Qualcuno, come me, trova nelle associazioni rifugio per portare avanti i propri ideali. Forse la fine delle ideologie non è stato poi un risultato così positivo. Forse in effetti vale la pena parlarne.
Pietro Mariani