La prima volta in cui mi sono sentito dire che il partito non poteva chiederci di votare un democristiano simile, che così si svendeva la storia della sinistra e si consegnava l’Italia a Berlusconi, era il 1994 e il democristiano in questione non si chiamava Pier Ferdinando Casini, bensì Bartolo Ciccardini. Rispettabile uomo politico, più volte sottosegretario negli anni ottanta, che fino a quel momento non avevo mai sentito nominare. A dirmi così – forse anche perché, essendo io allora minorenne, non aveva bisogno di convincermi a votarlo lo stesso – era il segretario della sezione in cui mi ero appena iscritto. Il partito non si chiamava ancora Pd, ma quasi: Pds (certi acronimi non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano)…continua a leggere
(Rivista Studio)