Notte da lupi

Ieri sera ha perso la Roma, ma ha vinto Canale 5 che ha trasmesso la partita per più di 6 milioni di spettatori (medi). Di questi circa un paio di milioni sono stati spettatori d’occasione in attesa di un secondo miracolo romanista dopo quello contro il Barcellona. Senza la partita sarebbero andati a spasso tra movide e pizzerie varie nella Roma dell’incipiente estate (strade e metro strabordavano comunque dei turisti affannati a rimbalzare tra luoghi eminenti alternando, come d’uso in questa città, il «che bello!» al «che schifo!»).

Nella quiete delle case, le famiglie si sono sventagliate secondo le propensioni scontate: gli uomini in campo a prenderle e a darle, le donne a scrutare le ansie di Cortellesi e Ramazzotti su Rai 1 (Qualcosa di nuovo) oppure le tenebre dello scomparire di Chi l’ha visto?, che ha goduto anche dell’afflusso di profughe da Canale 5 temporaneamente appaltato al pallone. La7 si è giocata l’arma dei poveri, con Exodus, uno stravisto classico di circa tre ore. Merito dell’«effetto Epulone»: quando un evento eccezionale allarga la platea, cresce anche la quantità degli zapping. E allora, se piazzi un Exodus, Papillon, Ben Hur disseminati di situazioni drammatiche (battaglie, rincorse…) chi per un attimo zappa fuori dall’evento dominante finisce per trattenersi al di là dell’intenzione. E così, frammento dopo frammento, ci si nutre di un’audience di risulta come i mangia briciole sotto la tavola del ricco Epulone.

Tra le Regioni è stato ovviamente il Lazio, col 33%, a mobilitare per la partita la maggior quota di popolazione (romanisti e laziali uniti da opposte speranze). Ma va osservato in questi tempi di prove elettorali che il Sud del reddito di cittadinanza, con la curiosa eccezione della Sicilia, ha riservato alla prova della Roma share attorno al 30%, mentre tutto il Centro Nord della flat tax si è tenuto attorno al 20%, col Friuli e il Trentino ancora più giù. E poi la sorpresona: gli stranieri in Italia si sono mobilitati al 32% di share, molto di più del 25% degli italiani. Quasi a voler suscitare il sospetto che nelle case di periferia dove alloggiano coloro che vennero da Maghreb, Centro Africa, Sub continente indiano, Sud America, pulsino cuori più patriottici di quelli degli autoctoni. Come a dire che chi è arrivato da ultimo punta alla cittadinanza, mentre chi c’era da prima parrebbe propenso a disfarsene.