Capita spesso di ritrovarci in situazioni che ci sembrano amore, ma che in realtà ci allontanano da noi stessi, facendoci perdere la libertà di crescere e scegliere. La formazione, come l’amore vero, ci permette di evolverci, di esprimere al meglio le nostre capacità e di costruire qualcosa di significativo per noi e per chi ci circonda. Nello spettacolo, la formazione è fondamentale per ogni livello professionale: dall’artista al pubblico, passando per i team organizzativi. È una risorsa indispensabile che nutre l’industria, permette di comunicare in modo efficace e coinvolge un pubblico sempre più diversificato, soprattutto nell’era dei social media.
Ecco perché è così importante che ogni livello di lavoratore dello spettacolo possa averla a disposizione: serve al musicista che sarà poi protagonista sul palco; al team che avrà il compito di gestire le produzioni e la comunicazione; e al pubblico, attraverso la costola laterale della formazione che è la divulgazione, soprattutto attraverso i social media. In un articolo di Kalley Huang sul New York Times, si parla di Tik Tok come del motore di ricerca preferito dalla Generazione Z, che a momenti neanche sa cosa sia Google. Ed è solo l’inizio perché le generazioni di giovani e giovanissimi saranno quelle che a lungo termine cambieranno e reinterpreteranno la percezione, la fruizione e lo sviluppo dello spettacolo.
Per questo, la formazione parte dall’artista stesso che, sul palco, sui social e su tutti i suoi punti di contatto con il pubblico deve sapere come comunicare, come ampliare la fan base creando un impatto socialmente rilevante e di qualità. Poi la formazione continua con i team delle istituzioni, delle associazioni, dei festival, che devono non solo conoscere i canali ma soprattutto saperli integrare e farli dialogare, consapevoli della responsabilità che questo comporta nell’ottica dello sviluppo del pubblico.
Il pubblico. Spesso il grande assente non perché manchi d’interesse, ma perché non sempre viene coinvolto in modo adeguato. È qui che divulgazione e formazione si alleano, innescando una detonazione capace di trasformare gli spettatori in partecipanti attivi. La divulgazione non è solo informazione, ma uno strumento che, se usato correttamente, può risvegliare curiosità, stimolare consapevolezza e incentivare la partecipazione. La formazione, in questo senso, ha il compito di rendere lo spettacolo accessibile, comprensibile e rilevante per il pubblico, facendo in modo che non sia più un grande assente, ma parte integrante e viva dell’ecosistema culturale.
La formazione e lo spettacolo si scambiano libertà, rispetto, fiducia, complicità e arricchimento. Non è solo passione, è amore: una grande storia d’amore.