Giuliano Amato ha dichiarato martedì che ha accolto l’indulto “non senza sofferenza”. La tempestività del ministro dell’Interno è simile a quella con cui, due settimane dopo la lezione di Benedetto XVI a Ratisbona, ammonì l’Occidente che “bisogna avere il coraggio di parlare chiaro su quello che è il nostro tessuto comune e su ciò che impedisce, ad alcuni, di condividerlo”. La politica è un po’ come l’ingegneria civile: c’è chi indica il tracciato, chi costruisce la strada, e chi si mette al casello a incassare il pedaggio.