Giuseppe Conte ha definito il caso Sea-Watch «un ricatto politico che è stato compiuto scientemente e deliberatamente attraverso l’utilizzo strumentale della vita di quaranta persone». Il fatto che per Conte, evidentemente, l’autore del ricatto non sia né Matteo Salvini né il suo governo (né, di conseguenza, Conte medesimo), bensì la capitana della Sea-Watch, nulla toglie alla limpida e indiscutibile verità delle sue parole. La proiezione, come ci insegna Wikipedia, è «un meccanismo di difesa arcaico e primitivo che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone». Ragion per cui le parole del presidente del Consiglio andrebbero scolpite nella pietra e attentamente meditate non solo per il loro indubbio rilievo politico, ma prima ancora per il loro altissimo interesse scientifico, come caso limite di proiezione freudiana. A dimostrazione di come un essere umano può avere un inconscio pur essendo del tutto privo di una coscienza.