Non v’è nulla al mondo di più significativo, nulla rende più sensibile il mistero dell’esistenza, del viso umano. Il problema della persona è legato in primo luogo al problema del viso. Il viso si presenta sempre come qualche cosa che rompe e interrompe il mondo obiettivato, come un raggio sfuggito dal mondo misterioso dell’esistenza umana che porta il riflesso dell’esistenza divina. È, prima di tutto, mercé il suo viso, che la persona entra in comunione con l’altra persona. La contemplazione del viso non ha nulla in comune con la contemplazione di un fenomeno fisico, costituisce un penetrare nell’anima e nello spirito. Il viso è la testimonianza che l’uomo è un essere integrale e non un doppione di carne e di spirito, di anima e di corpo.
Nikolaj Berdjaev, L’io e il mondo. Cinque meditazioni sull’esistenza
(a cura di Massimo Adinolfi)