La sospensione, permanente nel caso di Twitter e indefinita nel caso di Facebook, dell’account personale di Donald Trump ha fatto esplodere il dibattito, aperto da tempo, circa le responsabilità, e la discrezionalità, delle piattaforme online nel moderare le conversazioni online. A ben vedere, sono due gli ambiti in cui tale ‘responsabilità’ si manifesta: uno è diretto e ha a che fare con le cosiddette «politiche di moderazione» che ciascuna piattaforma si dà; l’altro è indiretto e riguarda il ruolo del filtro algoritmico nel selezionare i contenuti che riceviamo o che carichiamo sulle piattaforme… continua
Avvenire