Ripubblichiamo qui l’articolo comparso su Repubblica il 3 gennaio 2006, a firma Marco Mensurati, dal titolo: “Le intercettazioni – Ricucci: Rcs? Io vinco, è matematico”. Sottotitolo: “Ho quattro alleati con il 2%. E Romiti, Edison e Bertazzoni vendono…”
MILANO – La scalata (fallita) di Stefano Ricucci a Rcs si arricchisce di nuovi protagonisti – quattro alleati ognuno con una quota sotto il 2% di via Solferino pronti a scendere in campo con l´immobiliarista – e di un inedito copione. In cui la mancata Opa del finanziere di Zagarolo – se è vero quello che sostiene o millanta al telefono il suo stesso protagonista – gode di inedite e per un certo verso sorprendenti alleanze. E con l´assalto al Corriere della Sera utilizzato come Cavallo di Troia per destabilizzare gli assetti di Confindustria e per regolare vecchi conti del sistema bancario nazionale. La storia la ricostruisce proprio Stefano Ricucci nella versione integrale delle telefonate intercettate la scorsa estate dalla Guardi di Finanza.
Quattro moschettieri e qualche talpa. Telefonata del 29 giugno tra Ricucci e il giornalista Alessandro:
R.: «Ma allora se lo mettono in testa o no che io arrivo al 29,9% e poi lancio l´Opa?»
A.: «Ma tu la voi fa da solo?»
R.: «Sì nun c´ho problemi. E poi ci sono altre quattro persone che già c´hanno le quote sotto al 2%»
A.: «E lo sappiamo chi sono»
R.: «Già stiamo al 30% in questo minuto secondo. Io so già che se lancio un´Opa recupero minimo un 46-47%. Perché Romiti me le dà, Edison me le dà, Bertazzoni me le dà, Ligresti lo vedo domani qui in Sardegna. Capitalia nun je pare vero de aumentà la quota per metterla in quel posto a Bazoli. Io vinco, è matematico»
A.: «Dimmi la verità, come sono i tuoi rapporti con Geronzi»
R.: «Ottimi, ottimi»
A.: «Comunque Ligresti non vende, te lo posso dare per certo».
R.: «Ma che vende! Deve salì e deve salì pure Tronchetti»
A.: «Che fanno, comprano loro le quote?»
R.: «Con me certo. Poi ce ridividiamo la mia partecipazione. Chi esce sono Fiat e Della Valle. Ma l´hanno voluta loro, no? Perché se erano persone serie da mo´ che avevamo fatto l´accordo. Bombassei e Pininfarina li stanno fregando a Della Valle e Montezemolo. È Tronchetti che li sta sollecitando da dietro»
L´Opa apparentemente suicida di Ricucci (il patto di sindacato di Rcs ha il 58% del Corriere) pare meno suicida di quanto sembri. Oltre ai quattro alleati misteriosi l´immobiliarista sembrerebbe contare su un appoggio di alcuni membri del patto (che in caso di offerta sarebbe automaticamente sciolto): quello del numero uno di Capitalia Cesare Geronzi – ansioso per Ricucci di fare un sgarbo a Banca Intesa, l´istituto di Giovanni Bazoli – e quello di Ligresti e Tronchetti. Protagonista quest´ultimo di una fantomatica fronda anti-Montezemolo in Confindustria.
Un acquirente caldo-caldo. Telefonata del 17 luglio tra Ricucci e Aldo Livolsi, suo advisor e consigliere Fininvest.
R.: «Ieri ho parlato con Alejandro (Agag, genero dell´ex premier di centrodestra spagnolo Jose Maria Aznar, ndr) , è andata bene loro vorrebbero chiuderla subito a Roma o a Parigi»
L.: «Loro sono molto caldi eh?»
R.: «Nun je sembra vero. Io jo detto: c´abbiamo un 24% a disposizione e quindi dobbiamo comprare un altro 30%…»
L.: «Per arrivare al 51%. Sì Sì!»
R.: «Beh dobbiamo lanciare un´Opa»
L.: «Un´Opa, sì, sì».
R.: «Il 30% se lo prendono loro e il 24% ce lo dividiamo tra di noi».
Ricucci – annota la Guardia di Finanza sintetizzando un omissis – dice a Livolsi di avvertire una non meglio precisata “altra persona” e che «sarebbe anche il caso di andarla a trovare assieme per sistemare tutto». Si accordano per andarci dopo la riunione.
I parrucconi e il piccoletto. Montezemolo, Della Valle e il salotto buono sono un´ossessione per l´immobiliarista.
Telefonata del 14 luglio tra Ricucci e giornalista Osvaldo dopo che il raider ha appena annunciato di aver ceduto una quota Rcs del 2%.
R.: «Ti è piaciuta questa mossa? Tutti pensano questo vende Bnl, vende Antonveneta e aumenta in Rcs, io faccio il contrario»
O.: «Fammi capire: cioè.. tu vendi e…»
E.: «Io vendo perché Rcs sta a 6 euro. Io continua a fare quel cazzo che voglio. Loro comprano e così mi danno anche i soldi. Il titolo scende? Io me lo ricompro».
O.: «Vabbè, ho capito…»
R.: «Pensavano che mi fossi addormentato? Non sono addormentato eh!»
O.: «Volevo vedere se avevo capito giusto…».
R.: «Sti parrucconi qua devono capì una volta per tutte che mica stanno giocando con coso, il piccoletto qua sotto. Io controllo il 40% di mercato di Rcs, non loro. Spendo 2 per comprare 4. Una favola, vendere il 2% è stato un investimento»»
Le operazioni su titoli Rcs da parte di Ricucci in parallelo a oculate dichiarazioni a giornali e agenzie (dopo l´annuncio della cessione del 2%, con il titolo in picchiata, Ricucci chiama uno dei suoi fedelissimi chiedendogli di comprare azioni di via Solferino) non lasciano dubbi alla Guardia di Finanza: «Si ritiene possano sussistere elementi costitutivi reati di cui all´articolo 185 del Tuf», vale a dire la manipolazione di mercato, recita la relazione di accompagnamento alle intercettazione delle Fiamme gialle.
Il curioso Caltagirone. Sempre lo stesso giorno l´imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, ex socio di Rcs ed editore del Messaggero chiama Ricucci.
C.: Una curiosità, solo una curiosità. Ma stai vendendo?»
R.: «E allora se vendo non va bene, se compro non va bene…».
C.: «Certo».
R.: «Da piccolino mi hanno insegnato che se scali una società qualche volta devi anche vendere»
C.: «Sì, sì, ho pensato a questo»
R.: «Mi comporto bene?».
C.: «Certo, bravo»
R.: «Eh, li faccio morire crepati, cioè questi signori con me devono imparare a vivere»
Una mano dagli amici. Un altro protagonista della calda estate Rcs è Flavio Briatore che in una chiamata del 22 luglio parla con Ricucci di una sua intervista in cui ha attaccato Tronchetti, Montezemolo e Della Valle.
B.: «Montezemolo tutto quello che ha toccato l´ha portato al fallimento, da Rcs prima…a tutto quanto!»
R.: «A tutto»
B.: «E adesso sta rompendo i coglioni a tutti i direttori dei giornali. Se posso darti una mano con Rcs, guarda, volentieri eh»
Briatore secondo le cronache avrebbe provato a organizzare una sorta di summit balneare estivo nelle acque sarde cui avrebbero dovuto partecipare Adriano Galliani, Agag, Aznar, Ricucci e Silvio Berlusconi.
Un premier affabile e commosso. Il presidente del Consiglio rispunta in una chiamata notturna del 12 luglio tra Fiorani e Gnutti, poco dopo che il numero uno della Bpi ha ricevuto la telefonata del bacio in fronte da Fazio e ha annunciato in diretta a Berlusconi (seduto accanto a Gnutti in una cena elettorale a Valeggio sul Mincio) il via libera Bankitalia all´Opa su Antonveneta.
F.: «Il presidente era particolarmente commosso della cosa, ho visto»
G.: «Sì , ma io gli ho detto: “Guarda che noi andiamo avanti su Rcs, cazzo, ma tu ci devi dare una mano qui. Gli ho detto: “Silvio” – scusami, siccome ha detto dammi del tu ho approfittato subito – “Guarda che se non ci dai una mano finisce che quelli lì, la sinistra…»
F.: «Si mangia tutto! Dai, vengo domani che ne parliamo a voce, ti pare?»
G.: «Non nel senso che io gli ho detto che io…va beh»
F.: «Anche la sinistra ha avuto un comportamento molto corretto in questa vicenda vero Chicco? Anzi, la sinistra ci ha appoggiato molto più del premier in questo momento».