La storia, intesa come pura scienza e divenuta sovrana, significherebbe una specie di chiusura e di bilancio della vita per l’umanità. Invece l’educazione storica è qualcosa di benefico e che dà speranza per il futuro solo in conseguenza di un forte e nuovo flusso vitale, per esempio di una cultura in divenire, cioè solo quando viene dominata e guidata da una forza superiore, e non quando essa stessa domina e guida.
La storia, finché è al servizio della vita, è al servizio di una forza non storica e così, in tale dipendenza, non potrà né dovrà mai divenire pura scienza, come è per esempio la matematica. Ma la domanda fino a che punto la vita necessiti in generale della storia, è uno dei problemi e delle apprensioni massime in ordine alla salute di un uomo, di un popolo, di una cultura. Poiché, con un certo eccesso di storia, si sfalda e degenera la vita, e, a causa di questa degenerazione, alla fine anche la storia stessa.
(Friedrich Wilhelm Nietzsche, Sull’utilità e il danno della storia per la vita)
a cura di Massimo Adinolfi