Il riconoscimento dell’identità è un requisito fondamentale che sta alla base del complesso di caratteristiche che fanno dell’interprete un soggetto unico e irripetibile, sia nello svolgimento della prestazione d’opera che nei rapporti connessi a questa; ne rafforzano la dignità umana e professionale, e vanno a costituire la peculiarità insindacabile del nostro mestiere. Subordinare queste prerogative al primato di una indistinta filiera di settore significa non comprendere la categoria degli interpreti.
Questo è il danno originario che Gian Maria Volontè provò con forza a evidenziare durante la mozione di Tonino Pavan che nell’assemblea del 7 e 8 luglio 1979 sancì lo scioglimento della Società Attori Italiani e ne decretò il suo assorbimento nel sindacato. Lo stesso Tonino Pavan che, anni dopo, «a seguito del fallimento del processo di sindacalizzazione (…) affermerà pubblicamente che Volonté aveva avuto ragione a dubitare della capacità del sindacato di comprendere appieno la complessità e la particolarità della categoria attoriale all’interno della realtà dello spettacolo italiano». Nel 2020, a causa dell’immobilità prodotta da questa antica contraddizione e dall’incapacità dei sindacati di comprendere il lessico identitario delle attrici e degli attori, nascono alcune associazioni di categoria che si propongono di cambiare il rapporto tra gli interpreti e la loro rappresentanza. Tra queste c’è Unita.
COME OPERA UNITA
L’Unione Nazionale degli Interpreti del Teatro e dell’Audiovisivo, UNITA, è un’associazione di categoria fondata da 111 interpreti dello spettacolo italiano, che si costituisce con formale atto notarile il 9 giugno del 2020. Attualmente i nostri associati sono circa 2000, regolarmente iscritti e tesserati con quote annuali che danno il diritto di partecipare all’assemblea plenaria, nella quale si approva il bilancio societario e si discutono tutte le istanze che riguardano gli associati (l’ultima è del 20 maggio 2024), e che consentono di usufruire dei servizi (legale e fiscale) e delle convenzioni (Anac) che Unita mette loro a disposizione.
L’organo che persegue gli obiettivi riportati nel Manifesto e nello Statuto dell’Associazione, è il Consiglio Direttivo, costituito dal Presidente e da ulteriori 10 membri del board che vengono eletti ogni 4 anni dall’assemblea elettiva riunita in plenaria e che svolgono la loro attività in maniera volontaria senza percepire nessun emolumento. Questo organo è affiancato da alcuni professionisti, pagati con i proventi delle quote associative, che hanno il compito di svolgere o coadiuvare le funzioni più specifiche (ufficio legale e fiscale, segreteria e comunicazione).
Il mandato conferitogli democraticamente, consente al Direttivo di operare in autonomia decisionale su ogni aspetto della vita e dell’attività associativa: dalla gestione dei rapporti istituzionali, alla politica sindacale, al reperimento di risorse economiche per la promozione delle iniziative. Parallelamente a questo organo, ma sottoposti alla sua costante supervisione, esistono alcuni “tavoli tematici” o iniziative stabili (la più fruttuosa allo stato attuale è “Uniti per la Scuola”) che svolgono attività durante tutto l’anno, interfacciandosi con altre realtà importanti quali Left Wing, I David di Donatello, Alice nella Città e numerose altre associazioni, premi o imprese.
L’attività di Unita è costantemente seguita attraverso i canali di informazione (sito, social, stampa etc) da molte migliaia di colleghe e colleghi che a loro volta decuplicano la circuitazione dei nostri contenuti, permettendo di raggiungere diverse centinaia di migliaia di adesioni e visualizzazioni su tutto il territorio nazionale, non solo tra gli addetti ai lavori.
Gli obiettivi conseguiti in questi pochi anni di attività sono molti e di diversa natura e impatto nel nostro settore. Tra questi, l’aver contribuito alla firma del primo Ccnl Cineaudiovisivo, l’ottenimento di alcuni fondamentali bonus economici durante la pandemia, l’aiuto economico alle colleghe in gravidanza e maternità e, più recentemente, l’ingresso al tavolo di trattativa per il rinnovo del Ccnl scritturati Spettacolo dal vivo.
Su questo punto in particolare si è deciso di ripetere l’esperienza sperimentata per il Ccnl cineaudiovisivo del 2023, ovvero di attivare la collaborazione con una Organizzazione Sindacale attraverso la firma di un protocollo comune allo scopo di far pervenire le nostre istanze al tavolo di negoziazione direttamente dai membri del nostro Direttivo appositamente inclusi nella delegazione sindacale trattante.
A questo proposito cogliamo l’occasione per rendere noto anche in questa sede che la collaborazione messa in atto stavolta per il rinnovo del Ccnl è con Uilcom, il sindacato di categoria interno a Uil che si occupa di comunicazione, che ci ha fin da subito e in completa sintonia, dimostrato il giusto riconoscimento per la nostra identità e il totale rispetto per la nostra autonomia di impostazione, mettendo a disposizione delle istanze provenienti direttamente dai lavoratori, la sua struttura e la sua enorme esperienza nel percorso confederale.
Crediamo fermamente che questa nuova collaborazione sia un ulteriore salto di qualità e un indubbio valore aggiunto nella stabilizzazione della nostra Categoria, sia in termini di riconoscimento che di affermazione di quelle specificità connesse alla nostra professione, un mestiere che, prima di essere inserito in qualsiasi percorso di filiera, debba essere afferrato e trattato per la sua peculiarità, caratteristica troppo spesso incompresa o trascurata.
Ci auguriamo che questa sinergia produca i migliori risultati per la platea delle lavoratrici e dei lavoratori interpreti, sia in termini di diritti e tutele oltre che di affermazione identitaria, e che si riesca a perpetuare anche riguardo alle importanti sfide future (l’A.I. e il Copyright su tutte) che già investono la nostra professione.
Per ogni ulteriore informazione su Manifesto e Statuto di Unita: www.associazioneunita.it