In Italia c’è un regime. Lo dicono politici, giornalisti, intellettuali, comici, premi Nobel. E così capita che la sinistra si trovi divisa tra quelli che lo combattono, i nuovi partigiani, e quelli che non ne vogliono sentir parlare, i collaborazionisti. Ma quando in questo paese il regime c’era davvero, quelli che lo attaccavano si dovevano nascondere per non essere messi in prigione o uccisi, dovevano patire il freddo e gli stenti della vita di montagna. Forse è per questo che noi proprio non ci sentiamo nuovi partigiani: per rispetto di chi, essendolo stato quand’era tempo, oggi ci permette di non esserlo. A queste chiamate alle armi facciamo obiezione di coscienza. Ci si consenta almeno questo.