All’inizio di marzo, dopo il gran premio d’Australia, scrivevamo che il vero campionato sarebbe iniziato a Imola, con la prima gara europea, e che le prime tre corse servivano in realtà a delineare la classifica di quel parallelo campionato invernale che ogni anno cambia i regolamenti alla ricerca, così si dice, dello spettacolo. Oggi, dopo il gran premio di San Marino, possiamo dire due cose: che la Ferrari finalmente c’è, ed è intenzionata a vendere cara la pelle, e che il campionato invernale, disastroso per le rosse, è stato vinto dalla Renault, la squadra più abile e rapida ad adattarsi alla Formula uno di quest’anno.
Il team di Flavio Briatore ha vinto tutte le gare fin qui disputate, la prima con Giancarlo Fisichella e le successive con lo spagnolo Fernando Alonso, che è quindi il leader provvisorio del mondiale. La squadra francese è anche l’unica ad avere sempre schierato almeno una macchina in prima fila. La prestazione di Schumacher domenica a Imola, dove è risalito dalla tredicesima alla seconda posizione, subito alle spalle della Renault di Alonso, ha bene impressionato. Ma il ritiro di Barrichello mostra che l’affidabilità della nuova F2005 è ancora precaria. Dopo quattro gare il bicchiere è quindi pieno a metà per gli uomini di Todt: la nuova vettura e i piloti sono competitivi, ma il distacco da colmare è già di 26 punti. E con il regolamento di quest’anno è necessario mantenere la concentrazione per tutto il fine settimana, onde evitare posizioni sfavorevoli sulla griglia di partenza. Il campionato sarà molto lungo (diciannove gare in tutto) e il tempo per recuperare non dovrebbe mancare, anche perché nemmeno la Renault sembra essere indistruttibile, come dimostrano gli ultimi due ritiri di Fisichella. Una cosa comunque è sicura: quest’anno la Formula uno va seguita da svegli. Tra due settimane è in programma il gran premio di Spagna, si raccomanda un pranzo leggero.