La fuoriclasse di Music Farm

Venerdì sera a Music Farm è finita come meglio non avrebbe potuto. Anche se in verità la gara si era conclusa molto prima che la Ventura dichiarasse ufficialmente la vincitrice. In un certo senso è stata una puntata alla rovescia, perché la sfida decisiva della serata era senza dubbio quella tra le due regine di questa edizione: Iva Zanicchi e Dolcenera. Il destino, però, con le astute sembianze di Fausto Leali (che aveva fatto bene i suoi calcoli) le aveva messe l’una contro l’altra, per cui una sola delle due è potuta arrivare alla gara finale. Di conseguenza, quando alle 22.30 Dolcenera ha vinto la sfida contro Iva Zanicchi, abbiamo capito che il resto sarebbe stata una pura formalità. Inutili minuti di attesa per incoronare lei, Dolcenera, che aveva già virtualmente battuto tutti, nella gara canora come nel reality.
I più attenti forse l’avevano intuito già da un po’, magari da una quarantina di giorni, quando il piccolo “ragnetto” ha cominciato ad attirare l’attenzione e a prendersi una sfilza di voti alti dalla giuria. Ma con questi reality non si può mai stare tranquilli e fino all’ultimo abbiamo temuto il colpo di scena. D’altra parte la sua tormentata e ambigua storia con Francesco Baccini, che è stata la sua fortuna (e quella del programma), al televoto avrebbe anche potuto nuocerle. Il pubblico – come sa bene Marina La Rosa del primo Grande Fratello – quando ne ha l’occasione sa essere vendicativo. Ma per fortuna anche i reality si evolvono, adesso il telespettatore sa riconoscere il bel gioco quando lo vede e ha imparato che per fare un buon reality ci vogliono grandi giocatori. E Dolcenera una fuoriclasse lo è di sicuro. Con quel corpicino minuto, gli occhi più neri possibile e quella bocca che quando canta riempie tutto lo schermo, ha saputo fare meglio di una mantide religiosa, dosando i passi e non muovendosi mai più del necessario. Per dare il colpo di grazia le bastava mettersi al pianoforte e cantare con quell’aria un po’ sofferta. Le bastava strapazzare qualche canzone e renderla irriconoscibile (come la povera “I’ll Survive”) o ancora più bella (come quella della Berté). E infatti è finita come era giusto che finisse: con lei che – probabilmente rivolta a se stessa – ha cantato “Sei bellissima”.