I British and Irish Lions non sono una squadra di rugby normale. Non sono né un club né una nazionale, non partecipano a nessun campionato, non giocano nemmeno con una cadenza fissa e lo fanno solo molto lontano da casa. I Lions sono la selezione dei migliori giocatori delle quattro “home unions” del rugby: Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda. Sono nati in un’epoca in cui le unions facevano parte dello stesso paese, e sono rimasti testardamente così, immuni alla geografia politica. Come l’Irlanda, che per la palla ovale schiera un’unica nazionale che unisce l’Ulster al resto dell’isola. La selezione viene convocata di solito ogni tre o quattro anni, per fare una tournée in un paese dell’emisfero sud, uno di quelli in cui il rugby è una cosa seria: Nuova Zelanda, Sud Africa, Australia e, anche se l’ultima visita risale agli anni Trenta, Argentina.
Nemmeno Brian O’Driscoll, irlandese, ventisei anni, è un rugbista qualunque. E’ il prototipo del tre quarti centro anglosassone, dotato di una formidabile accelerazione, di un fisico imponente e anche di un’ottima tecnica individuale. Qualcuno dice sia il migliore al mondo nel ruolo. Nel 2004 è diventato capitano della nazionale irlandese, l’ha guidata alla prima Triple Crown (la vittoria sulle altre home unions) in diciannove anni. E’ stato perfino nominato uomo più sexy d’Irlanda. Non stupisce quindi che quest’anno sia stato scelto lui per guidare i Lions in Nuova Zelanda. O’Driscoll ha già partecipato al precedente tour, nel 2001 in Australia, in quell’occasione segnò anche una meta nel test match inaugurale, ma questa volta può entrare davvero nella storia del rugby irlandese. Un tour vittorioso permetterebbe a O’Driscoll di avvicinare Willie John McBride, la leggendaria seconda linea di Ballymena, cinque volte Lion, che nel 1974, al suo ultimo tour guidò la selezione delle isole a una memorabile vittoria in Sud Africa.
Tre test match da giocare, due da vincere per aggiudicarsi la serie, con questo pensiero in testa Brian O’Driscoll è entrato in campo sabato a Wellington per la prima partita contro la Nuova Zelanda. Appena novanta secondi dopo il fischio d’inizio O’Driscoll effettuava un placcaggio e, nel raggruppamento che seguiva, veniva spazzato via da due avversari atterrando sulla sua stessa spalla. Lussazione e fine del tour, i Lions sconfitti per ventuno a tre. Sarà qualcun altro a entrare nella storia.