Cara Left Wing,
ti prometto che per quest’anno non ti scriverò più (e quindi: auguri), ma ho una questione di cuore impellente e solo tu puoi darmi un buon consiglio. Qualche giorno fa mi è arrivata una mail dal circolo di zona del Pd, con l’elenco dei trentasette candidati milanesi alle primarie per i parlamentari del Partito democratico. Ho letto la lista, poi l’ho riletta e infine l’ho letta una terza volta ma non c’è stato niente da fare: di quei trentasette ne conosco solo due. Invece so tutto di Bersani, di Renzi, di Franceschini, di D’Alema, di Finocchiaro (tutto, insomma: ma ci siamo capiti, no?). Sono preparato persino sulle posizioni di Fioroni.
Cara Left Wing, cos’ho che non va? Voglio forse più bene al Partito e alla sua Direzione Centrale che a coloro che dovrebbero essere i miei rappresentanti? Mi sento come quelle ragazze che venivano chiamate dai genitori e si sentivano dire “Tizio sarà tuo marito”: ma io, cara Left Wing, quel Tizio non lo conosco, come posso amarlo? Rispondimi, ti prego, è importante.
Caro Pilu, non si abbatta, ma soprattutto, proprio ora, non faccia il difficile: non è certo questo il momento delle scelte definitive e irrevocabili. Nessuno sta parlando di matrimonio, stiamo parlando di primarie (quindi, al massimo, di un’infatuazione). Verrà il tempo delle grandi decisioni e delle grandi responsabilità, e bisognerà discuterne, allora, fino in fondo e fino a non poterne più. Ma non è adesso, quel momento. Adesso è il momento di uscire di casa e di presentarsi al gazebo. Riprenda dunque quella lista di nomi e vada dove la porta il cuore.