Le reni dei Ds

L’ elettore Ds va in edicola la domenica mattina con apprensione. Piglia il Corriere della Sera e tuffa preoccupato gli occhi nell’editoriale. Dovrà passare il giorno del Signore mortificato da una ramanzina di Galli della Loggia o pensieroso per i consigli a serramanico di Battista? Domenica scorsa il professor Panebianco si chiedeva: “Vorranno i Ds uscire dal limbo, chiudere finalmente la lunga fase del post-comunismo?”. Perché – spiegava – è in ultima analisi questo il motivo per cui non si fa il partito democratico subito. La svolta della Bolognina ha lasciato sul tappeto un “problema irrisolto” e servirebbe un poderoso scatto di reni che i dirigenti Ds non si sentono di fare. Insomma la consueta richiesta dell’ennesimo lancio del cuore (altrui) oltre l’ostacolo. Ora sta bene tutto, ma visto che è domenica, quell’elettore si domanda quando finirà questo giochetto da preti che continuano ad alzare la posta per l’assoluzione dai peccati. In questo paese l’ostia consacrata la prendono cani e porci e non vorremmo che ai Ds fossero riservati confessori speciali. Perché moralmente superiori no, ma neanche inferiori.