La primogenitura del sudore

Immaginate di essere Berlusconi. No, non Silvio: Paolo, il fratello minore. Paolo che è sempre vissuto nell’ingombrante ombra del fratello. Paolo che ovunque vada è sempre preceduto dal suo cognome, e dalla fama di quell’altro, quello bravo. Potete mettervi a fumare il sigaro o la pipa, farvi crescere la barba o i baffi, quel che vi pare. Tanto voi siete solo il fratello di. Il miracolato.
Dura la vita, vero? Gli esempi sono tanti, Harry di Inghilterra, Stephanie di Monaco, Michael Rummenigge, Claudio Panatta. Ma non divaghiamo, perché ieri, grazie a uno sciatore di fondo, è cambiato tutto. Sabato sera Giorgio Di Centa era solo il fratello di Manuela, quella che vinceva grappoli di medaglie nello sci nordico tagliando il traguardo con un telegenico sorriso. Siete il fratello minore di una femmina, tra le migliori di sempre nel suo, nel vostro, sport. Riuscite a immaginare una sfiga più grande? Le olimpiadi di Giorgio Di Centa erano cominciate ai piedi del podio: quarto, dietro a Pietro Piller-Cottrer, nella gara a inseguimento del 12 febbraio. Medaglia di legno, fratello minore anche all’interno della squadra maschile. C’era stato l’oro della staffetta certo. Quattro per dieci chilometri, una prova a squadre, dove anche i fratelli minori possono rendersi utili.
Domenica mattina, alla partenza della 50 chilometri di fondo – la maratona delle olimpiadi invernali, con premiazione prevista la sera, durante la cerimonia di chiusura – gli occhi di tutti erano puntati proprio su Piller-Cottrer. Di Centa è, con memorabile eufemismo del commentatore Rai Franco Bragagna, “quello che ti aspetti meno”. La gara è molto tattica, i migliori rimangono in gruppo, tra loro i due atleti italiani. E’ mezzogiorno quando, sull’ultima salita, Di Centa si dimentica di avere parenti. E scatta. Prova a fare la selezione, il gruppetto si allunga. All’ingresso del rettilineo finale Di Centa è primo, proprio davanti a Pietro Piller-Cottrer. Il pubblico di Pragelato sogna una storica doppietta. Di Centa allunga – non sentivo più il rumore degli sci degli avversari, dirà poi – e taglia il traguardo, comprandosi la primogenitura con sudore e fatica, e vendicando i fratelli minori di tutto il mondo. Nel frattempo Piller-Cottrer, il favorito, arranca. Si fa superare prima da un russo, poi da un austriaco, infine da un francese. Terminerà quinto, ma può comunque ritenersi fortunato: non ha fratelli maggiori.