Sabato e domenica prossimi inizia il Sei Nazioni 2005. Il torneo è da oltre cento anni il salotto buono del rugby, e dal 2000 vede la partecipazione dell’Italia, accanto alla Francia e alle quattro “home union” britanniche, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. Negli anni in cui non si gioca la Coppa del Mondo il Sei Nazioni rappresenta il culmine della stagione internazionale dell’emisfero nord e, in termini di tradizione, la più importante competizione dell’intero mondo ovale. Ogni squadra gioca cinque partite, incontrando una sola volta tutte le altre, invertendo i campi rispetto all’anno precedente (e ruotando l’ordine dei match secondo una specie di calendario perpetuo).
L’edizione che sta per iniziare si presenta come la più equilibrata degli ultimi anni: tre squadre, Inghilterra, Francia e Irlanda, aspirano apertamente al titolo senza che ci sia una netta favorita; il Galles è un avversario pericoloso per chiunque e la Scozia ha mostrato di recente segni di miglioramento rispetto alle ultime deludenti stagioni.
Quanto all’Italia, pur alternando prestazioni convincenti a preoccupanti pause, la squadra sta crescendo. E cambiando: da alcuni mesi il ventiquattrenne Marco Bortolami è il nuovo capitano e, archiviata la parentesi di Rima Wakarua, dovrebbe essere Luciano Orquera, giovane apertura di origine argentina del Petrarca Padova, a dirigere il gioco.
Ma il vero punto di forza della squadra resta la terza linea di mischia, che vede il rientro di Sergio Parisse accanto ad Aaron Persico e alla superstar Mauro Bergamasco. Dovendo fare un pronostico, pur nell’incertezza, diciamo Irlanda. Anche se i verdi sono tradizionalmente la cenerentola del torneo, hanno oggi una formazione solidissima, che non ha patito i rovesci autunnali della Francia e non è in cerca di una guida come l’Inghilterra ancora orfana di Jonnhy Wilkinson (il baronetto dal piede d’oro, che non ha più giocato in nazionale dal novembre 2003 salterà di sicuro le prime due partite, ma potrebbe essere disponibile a marzo per la seconda parte del torneo). Proprio gli irlandesi saranno i primi avversari dell’Italia, domenica sei febbraio al Flaminio. Mettetevi addosso una felpa azzurra e correte allo stadio.